Tumori, metà dei malati soffre di disagio psicologico. Sette su dieci non ricevono aiuto

Ansia, depressione, disturbi del sonno sono molto diffusi, anche anni dopo la diagnosi, ma in Italia (e in Europa) vengono poco riconosciuti e ancor meno curati. Vanno monitorati come i parametri vitali

Paura, rabbia, angoscia, disturbi del sonno e della sfera emotiva. Ne soffrono praticamente tutti i malati di cancro, quando scoprono la presenza di un tumore e anche per lungo tempo a seguire. Proprio come ha raccontato il rapper Fedez recentemente. In molti casi i problemi non sono transitori, tanto che ansia e depressione sono i sintomi psicologici più diffusi, indipendentemente dal tipo di cancro, dallo stadio della malattia e dalla fase delle terapie. I numeri fotografano la dimensione del problema: oltre il 50% dei pazienti oncologici e oltre il 20% di chi è guarito mostra sintomi di disagio psichico, ma solo una minoranza ottiene l’aiuto necessario. E la situazione, dopo la pandemia, è peggiorata per chi soffre di cancro come nel resto della popolazione. Non è dunque un caso che la questione sia di grande attualità durante il congresso annuale della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo, European Society for Medical Oncology), che si apre oggi a Madrid.

Un disagio che compromette anche le cure

Nei mesi scorsi Esmo ha aggiornato le proprie linee guida, coordinate dall’italiano Luigi Grassi, presidente onorario della Società Italiana di Psico-Oncologia e professore ordinario di Psichiatria presso l’Università degli studi di Ferrara, e nella giornata iniziale del convegno europeo arriva anche l’appello dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) perché l’assistenza psiconcologica nel nostro Paese venga concretamente offerta a tutte le persone che ne hanno bisogno. «Disturbi d’ansia e depressivi interferiscono in maniera significativa sia con l’adesione alle cure sia con la qualità della vita, dei pazienti e dei loro familiari – sottolinea Saverio Cinieri, presidente Aiom -. Ad esempio, uno studio ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia post-operatoria per cancro al seno: tra le donne con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di fare chemio. E un’altra ampia analisi su 9.417 persone con diversi tipi di neoplasie ha rivelato che i tassi di mortalità erano fino al 25% più elevati in pazienti con sintomi depressivi e fino al 39% in chi soffriva di depressione maggiore o minore». Il disagio psichico, insomma, può far sì che la persona non segua le terapie come prescritto (con conseguenze anche sulla sopravvivenza), patisca maggiori effetti collaterali, fatichi a portare avanti la sua quotidianità, già messa a dura prova dalla malattia. Ne risentono lavoro, vita affettiva e sociale e s’instaura un circolo vizioso che porta spesso all’isolamento.

I numeri del problema

«Il 20% delle persone con tumore è colpito da depressione, il 10% da ansia e oltre il 50% sviluppa disagio psicologico – dice Gabriella Pravettoni, professore di Psicologia delle Decisioni all’Università degli Studi di Milano e direttore della Divisione di Psiconcologia dell’Istituto Europeo di Oncologia -. Ma il cosiddetto “distress emozionale” viene individuato e curato solo nella minoranza di casi: si stima che più del 70% delle persone con cancro affette da depressione non riceva alcuna terapia psicologica. In Europa, solo il 37% dei Paesi stanzia un budget specifico da destinare al supporto psiconcologico, con il risultato che spesso questo bisogno di cure resta insoddisfatto. Come in Italia, dove lo psicologo dedicato all’oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, ma meno di un paziente su cinque riceve effettivamente questo tipo di supporto».

In Italia mancano i fondi

La realtà è che in tanti ospedali italiani lo psicologo si divide in molti reparti, lo psiconcologo dedicato ai reparti di oncologia non si trova e, là dove c’è, non di rado è per merito delle associazioni di pazienti che garantiscono l’aiuto con fondi propri, mentre lo stanziamento da parte del Ssn non è previsto. «Il Piano Oncologico Nazionale italiano 2023-2027 non prevede risorse per l’assistenza psiconcologica sebbene tutti i malati (e moltissimi familiari) potrebbero trarre grande giovamento da un sostegno, magari anche solo di breve durata e persino via web (come hanno indicato alcune ricerche) – conferma Cinieri. È infatti provato che i programmi di supporto psicologico, laddove necessari, hanno riflessi positivi sul benessere soggettivo e sul decorso della malattia, perché influenzano l’aderenza alle terapie, la relazione medico-paziente e quella con i familiari. A volte bastano poche sedute, alcuni suggerimenti utili o un depliant con delle informazioni e i contatti di psiconcologi a cui rivolgersi nel caso lo si desideri».

Diagnosi e terapie

In troppi casi la presenza di distress emozionale non viene rilevata, sia per le difficoltà degli oncologi di discutere di questi argomenti durante la visita, sia per la riluttanza dei pazienti stessi a confidarli, anche a causa dello stigma ancora associato ai problemi psicologici. «E poi può essere difficile distinguere tra le reazioni normali allo stress in presenza di una patologia grave come il tumore e quelle che costituiscono un disturbo vero e proprio – conclude Pravettoni -. La sofferenza psicologica dovrebbe essere rilevata subito, fin dalla diagnosi, e quando la persona viene in ospedale. Questo “sesto parametro vitale” dovrebbe essere misurato insieme a frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, temperatura corporea, pressione arteriosa, saturazione sanguigna. In base poi alla singola persona, alla sua situazione, si può scegliere la cura più idonea: ricerche scientifiche hanno dimostrato che yoga, esercizio fisico, tecniche di rilassamento e meditazione sono utili nell’alleviare stanchezza cronica, stress, ansia e possono migliorare la qualità del sonno, spesso disturbata. Poi, ovviamente, ci sono la psicoterapia (individuale e di gruppo) e gli psicofarmaci, se e quando indicati».

Gam Farma propone QUILLI flaconcini , un rimedio naturale contro ansia, lieve depressione e disturbi del sonno

Potrebbero
interessarti